TEATRO DANTE 24/25

TEATRO DANTE CARLO MONNI Campi Bisenzio

www.teatrodante.it

Toscral ha acquistato 2 abbonamenti di PLATEA 1° SETTORE per la visione dei seguenti spettacoli nella rappresentazione serale h. 21:00

** Costo del biglietto per ogni singolo spettacolo € 17,00**

Come di consueto il socio potrà iscriversi al sorteggio di 2 biglietti

(uno per il socio, uno per un accompagnatore).

Toscral parteciperà al costo del biglietto del solo socio.

Toscral non è responsabile di eventuali variazioni di orario e data.

E’ cura del vincitore accertarsi che l’evento si terra’.

Il Teatro effettua la custodia degli abbonamenti/biglietti (i soci vincitori potranno ritirare gli stessi in originale la sera dello spettacolo vinto direttamente in biglietteria.

Si precisa che il calendario potrebbe subire variazioni e/o modifiche per motivi indipendenti dalla volontà della direzione, pertanto consigliamo di controllare tutte le date al momento del ritiro e controllare durante l’anno eventuali comunicazioni che verranno riportate sul sito del teatro.

Per le iscrizioni, è necessario inviare una mail al seguente indirizzo: info@toscral.it 

SCADENZA ISCRIZIONI: 30 SETTEMBRE 2024

Non sono ammesse rinunce successive all’estrazione

Spettacolo n. 1 Sabato 12 ottobre 2024 ore 21,00

VENERE NEMICA    di Drusilla Foer e Giancarlo Marinelli, regia Dimitri Milopulos, con Drusilla Foer e Elena Talenti.

Venere, Dea della bellezza e dell’amore, esiste ancora.
Creatura immortale, l’antica Dea vive oggi lontano dall’Olimpo e dai suoi parenti, immaturi, vendicativi, capricciosi, prigionieri come la Dea stessa nell’eterna bolla di tempo che è l’immortalità. Ha trovato casa a Parigi, fra gli uomini, di cui teneramente invidia la mortalità, che li costringe all’urgenza di vivere emozioni, esperienze sentimenti. Venere può permettersi di essere imperfetta tra gli umani.
Ispirato alla favola di Apuleio “Amore e Psiche”, Venere Nemica rilegge il Mito in modo divertente e commovente a un tempo, in bilico tra tragedia e commedia, declinando i grandi temi del Classico nella contemporaneità: la competizione suocera/nuora, la bellezza che sfiorisce, la possessività materna nei confronti dei figli, il conflitto secolare fra uomini e Dei. “ Se c’è una cosa che un Dio detesta è non essere creduto ”.
Ma dinnanzi a Venere, a questa Venere – lieve, ironica, tagliente, spietata – e al suo incredibile colpo di teatro, come si fa a resistere? Come si fa a non credere?

Spettacolo n. 2 Domenica 1 dicembre 2024 ore 21,00

L’ORIGINE DEL MONDO RITRATTO DI UN INTERNO

scritto e diretto da Lucia Calamaro con Concita De Gregorio, Lucia Mascino, Alice Redini.
«Uno fa fatica, però vive, trova strategie, si inventa». Concita De Gregorio, Carolina Rosi, Mariangeles Torres sono, rispettivamente, mamma, figlia e nonna nel riallestimento di un testo che, a quindici anni dal suo debutto, si conferma un classico teatrale dei nostri tempi. Tre donne, tre voci, tre generazioni a confronto sono protagoniste di un ritratto, intimo e complesso, dello stato d’animo più diffuso al mondo: la depressione. 
«Non una condanna a morte» secondo l’autrice e regista Lucia Calamaro, ma «una condizione mutevole», che si attraversa e da cui si può uscire, perché «lo scopo, il senso, la forma di una vita, si possono trovare, costruire, inventare o ritrovare se persi.»
Sullo sfondo di un interno quotidiano disfunzionale, che muta anche gli elettrodomestici in oggetti fuori controllo, prendono forma le ironiche contraddizioni dei legami familiari che accompagnano le protagoniste nella loro solitaria, dolorosa ricerca di un equilibrio interiore e di un posto nel mondo.

Spettacolo n. 3 Lunedi 9 dicembre 2024 ore 21,00

IL DUCE DELINQUENTE

di Aldo Cazzullo tratto da “Mussolini il capobanda” di Aldo Cazzullo con Aldo Cazzullo e Moni Ovadia, musiche dal vivo Giovanna Famulari.

La maggioranza degli italiani pensa che Mussolini fino al 1938 le abbia azzeccate quasi tutte, fino all’errore dell’alleanza con Hitler, delle leggi razziali, della guerra. Dimostreremo che non è così. Prima del 1938, Mussolini aveva provocato la morte di Gobetti, Gramsci, Matteotti, Amendola, dei fratelli Rosselli e di Don Minzoni. Aveva fatto morire in manicomio il proprio stesso figlio, e la donna che aveva amato. Aveva preso e mantenuto il potere nel sangue, per- seguitando oppositori e omosessuali, imponendo un clima plumbeo e conformista. Aveva chiuso i libici in campo di concentramento, gasato gli abissini, bombardato gli spagnoli. Si era dimostrato uomo narcisista e cattivo. La guerra non è un impazzimento; è lo sbocco naturale del fascismo. aver E mandato i soldati italiani a morire senza equipaggiamento in Russia, nel deserto, in Albania è stato un altro crimine, contro il suo stesso popolo. E ancora devono arrivare gli orrori della guerra civile. E del neofascismo delle bombe sui treni, nelle banche, in piazza. Una storia a due voci: Aldo Cazzullo racconta, Moni Ovadia legge i testi del Duce e delle sue vittime. Con musiche e canzoni dell’epoca. Alla fine capiremo perché dobbiamo vergognarci del fascismo. Ed essere orgogliosi dei resistenti che l’hanno combattuto.

Spettacolo n. 4 Venerdi 17 gennaio 2025 ore 21,00

L’UOMO NELLA LAMPO

di e con Stefano Massini e Paolo Jannacci e con Daniele Moretto.

Dopo aver emozionato sul palco dell’Ariston al 74° Festival di Sanremo, Paolo Jannacci e Stefano Massini presentano il nuovo spettacolo in cui mescolano canzoni e racconti sul tema dei diritti sul lavoro. Immancabile nella serata il brano “L’uomo nel lampo” (edito da Ala Bianca Group), che dà il titolo allo spettacolo. Una canzone di forte impatto sociale ed emotivo, un argomento (le morti sul lavoro) di cui si parla sempre e solo in occasione di gravi accadimenti ai quali non si pone mai rimedio.

Si tratta di un dialogo in musica. C’è un padre morto giovanissimo in un incidente sul lavoro, uno di quelli che funestano le nostre cronache, senza far notizia al punto tale che neppure destano più scandalo perché il lavoro è diventato un far west e i diritti sono un lusso. L’assuefazione alle cosiddette morti bianche è ormai un dato di fatto e con questo brano di teatro-canzone tentiamo di sollevare il velo della narcosi. La canzone è un piccolo ritratto di vita, drammatica perché cristallizza un dialogo impossibile: da quella fotografia appesa in salotto il padre non smette mai di parlare al figlio, che nel frattempo cresce nella leggenda di quel papà morto dentro un lampo.

Spettacolo n. 5 Giovedi 30 gennaio 2025 ore 21,00

MOLTO RUMORE PER NULLA

di William Shakespeare adattamento di Veronica Cruciani e Margherita Laera, regia di Veronica Cruciani. Con Lodo Guenzi e Sara Putignano.

Uno dei testi più conosciuti di Shakespeare, una storia giocata sul potere delle parole, dell’interpretazione e del racconto, in una vicenda in cui vero e falso non sono altro che le di verse versioni di una stessa realtà.

“Molto rumore per nulla” si caratterizza per la presenza di innumerevoli giochi di parole e per una brillante interpretazione dei ruoli di genere. Gran parte di questa tragicommedia ruota attorno alla scrittura di messaggi segreti, allo spiare e origliare conversazioni riservate. Le persone fingono costantemente di essere altro da quello che sono, vengono scambiate per altre persone o sono costantemente ingannate. L’azione dipende soprattutto dalla parola e ogni personaggio ba il mo modo di giocare, elaborare o abusare del linguaggio… “Molto rumore per nulla” è caratterizzato da una comicità ironica e d’effetto, ma nel testo risiedono anche riflessioni ben più complesse: come gli uomini e le donne vengano trattati in modo differente all’interno della società. La di sparità di potere che sono costrette a subire le donne è uno dei temi centrali della commedia che, per il linguaggio violento e la trama ingannevole, in certi momenti escilla verso il tragico.

Spettacolo n. 6 Venerdi 14 febbraio 2025 ore 21,00

STRAPPO ALLA REGOLA

scritto e diretto da Edoardo Erba con Maria Amelia Monti e Claudia Gusmano.

Siamo in un cinema e sullo schermo proiettano un film dell’orrore. Orietta, un personaggio secondario del film, sta per essere raggiunta da un misterioso assassino, ma riesce inaspettatamente a sfuggirgli uscendo da uno strappo dello schermo. Si ritrova nella sala cinematografica deserta dove incontra Moira, la maschera del cinema. Moira pensa di essere impazzita, ma deve ricredersi perché Orietta è viva e le chiede aiuto. Temendo di perdere il posto di lavoro, Moira cerca di convincere Orietta a ritornare nel film per farsi assassinare. Ma Orietta è decisa a cambiare il suo destino. Mentre sullo schermo i personaggi del film girano a vuoto, Moira si confida: è una donna disperata, che vive una relazione tossica, da cui non riesce a uscire. Ora è Orietta a incoraggiare Moira a trovare lo “strappo” per scappare da una storia dell’orrore. E alla fine sarà proprio lei a salvarla. Con una inedita interazione fra Teatro e Cinema, con una comicità dai ritmi incalzanti, la nuova commedia di Edoardo Erba ci tiene sospesi in un mondo di mezzo fra realtà e fantasia, e va dritta al cuore, attraversando con leggerezza i nostri incubi peggiori.

Spettacolo n. 7 Venerdi 21 febbraio 2025 ore 21,00

OTELLO

di William Shakespeare traduzione e adattamento di Francesco Niccolini, regia di Emanuele Gamba, con Giuseppe Cederna nel ruolo di Jago.

Ennesima dimostrazione di come il teatro del Bardo possa essere rivisitato e offrire, se affrontato con intelligenza, risultati sempre sorprendenti. Ed è il caso di questo adattamento e traduzione della “tragedia della gelosia per antonomasia, presentata in una versione asciutta e coraggiosa ispirata al cortometraggio “Che cosa sono le nuvole: tutto Otello in venti minuti” di Pier Paolo Pasolini. Il nostro Otello rivive all’interno di una compagnia matura, consumata dai palcoscenici e dal tempo, che sulla scena insegue fantasmi […] E la corte dei miracoli che spalanca le porte della tragedia del Moro di Venezia e della bella Desdemona: tragedia surreale e ridicola, fatta ditradimenti, sospetti e gelosie. Dove non ci sono buoni né innocenti, solo piccoli infami, approfittatori e personaggi incapaci di resistere alle tentazioni: un universo cupo, infelice, astioso, capace solo di vendette, soprusi e tanta sciocchezza. Una riscrittura secca, che ha perso molta della poesia originale, in nome della schiettezza della lingua e della stupidità capricciosa dei protagonisti, che di eroico non hanno più niente, o quasi, se non le lacrime disperate verso le quali tutto – come sempre – tende.

Spettacolo n. 8 Mercoledi 12 marzo 2025 ore 21,00

CIARLATANI

da “Los Farsantes” di Pablo Remon, traduzione italiana Davide Carnevali, regia di Pablo Remon, con Silvio Orlando.

Il drammaturgo Pablo Remón firma l’esilarante commedia “Ciarlatani”, di cui è autore e regista, attingendo a una narrazione eminentemente teatrale, ma con un’aspirazione fittizia e cinematografica; una pièce dipanata in capitoli, con una struttura più vicina a un romanzo che al teatro. Anna è un’attrice di teatro la cui carriera è in declino. Diego è un regista affermato di film commerciali. Entrambi rappresentano apparentemente i due estremi della professione arti stica: il successo e il fallimento. Entrambi stanno attraversando una crisi personale e le loro storie sono collegate da una figura comune: il regista cult degli anni ’80 Eusebio Velasco, padre di Anna e maestro di Diego, scomparso e isolato dal mondo.

“Ciarlatani”è una commedia in cui solo quattro attori viaggiano attraverso decine di personaggi, spazi e tempi. Una satira sul mondo del teatro e dell’audiovisivo, ma anche una riflessione sul successo, sul fallimento e sui ruoli che ricopriamo, dentro e fuori la finzione

Spettacolo n. 9 Sabato 29 marzo 2025 ore 21,00

OPERACCIA SATIRICA

di e con Paolo Rossi, musiche dal vivo Emanuele Dell’ Aquila, Alex Orciari e ospiti improvvisi….

Chi è capace di narrare storie ha il potere di governare il mondo, che sia una nazione, un condominio, una famiglia o una coppia. Le operacce satiriche sono creazioni stravaganti che nascono da diverse ispirazioni: la lettura dei grandi classici letterari che vengono trasformati in buffe composizioni, episodi “rubati” dalla vita vissuta e dal mio personale repertorio poi rielaborati e trasformati in poesie comiche che, grazie all’accompagnamento musicale, si tramutano in una canzonaccia popolare. Il linguaggio è scorretto, variegato, ricco di storpiature, parole e suggestioni strane, ma facilmente comprensibili per tutti. Rimangono fondamentalmente delle storie: noi ci sforziamo di raccontarle al meglio per combattere il senso di disorientamento e smarrimento che proviamo pensando a come è governato il mondo che viviamo. Se si smarrisce la strada, l’unica direzione è perdersi nelle nostre storie… Cantando, ridendo, ballando e ridendo ancora, e sarà proprio cosi che ci ritroveremo. Ad ogni modo, si ride. Tanto.

Spettacolo n. 10 Mercoledi 30 aprile 2025 ore 21,00

UNA GIORNATA QUALUNQUE

di Dario Fo e Franca Rame, regia di Stefano Artissunch, con Gaia De Laurentiis, Stefano Artissunch, musiche Banda Osiris.

Commedia divertente e vivace, traccia un caustico ritratto delle nevrosi femminili condensando il meglio della comicità di Dario Fo e Franca Rame. La protagonista è una donna, Giulia che si è separata dal marito dopo 35 anni di matrimonio e che vive sola in una casa piena di aggeggi elettronici. Di mestiere fa la manager pubblicitaria e quindi ha nella sua casa-ufficio tutta la strumentazione necessaria per fare filmati. La solitudine la sta logorando e non ha più voglia di vivere. Ha deciso di suicidarsi e di lasciare un messaggio video all’ex marito nel quale vuole confessargli di averlo molto amato e dove vuole parlargli della sofferenza della separazione dalla quale sono scaturiti per lei molti vizi come il fumo, l’alcol ed il mangiare senza regole. Nel suo monolocale ha creato diversi “congegni elettronici” per contrastare questi vizi. Mentre si organizza per registrare il videomessaggio e per compiere il “gesto estremo” comincia a suonare il telefono. Si scopre che un giornale dall’invitante titolo “Salute” ha pubblicato un articolo di una psichiatra che dà consigli contro la depressione. Alla fine dell’articolo compare un numero di telefono, che è inopinatamente quello di Giulia. Così riceve telefonate da donne disperate che hanno bisogno di consiglio e di aiuto.

Postato il 11/09/2024